Ipertensione
L’ipertensione arteriosa è uno dei fattori di rischio cardiovascolari più comuni e diffusi nella popolazione.
Si viene a innestare su un quadro di predisposizione genetica, ma poi, inevitabilmente, con l’aumentare dell’età, con il sovrappeso e con la sedentarietà, si slatentizza in un’ampia quota di popolazione.
È un quadro di patologia in cui identifichiamo una prima fase assolutamente silente di pressione alta, che decorre assolutamente asintomatica, ma che può determinare danni anche significativi al sistema cardiovascolare e ad organi periferici come il cervello e il rene, tanto da essere nota come il “killer silenzioso”.
Dobbiamo per questo sottolineare l’importanza assoluta di fare prevenzione, ovvero di misurare la pressione almeno 2/3 volte la settimana alternando mattina e sera, soprattutto oltre una certa età, se si tende a essere sovrappeso o se si ha una familiarità per un problema di questo tipo.
I limiti universalmente riconosciuti sono 130 di pressione massima e 80 per la pressione minima: oltre questi valori si può iniziare a parlare di ipertensione arteriosa prima labile e poi stabile.
Inizialmente si può cercare di intervenire correggendo le cause principali della pressione alta, il sovrappeso e la dieta in particolare riducendo significativamente l’apporto di sale o di cibi salati.
Ricordiamo infatti che il sale è una delle cause principali di ipertensione e dobbiamo anche ricordare che il sale contenuto naturalmente nei cibi è la quantità giusta per il nostro organismo. Tutto ciò che si aggiunge è un “di più”.
Un ulteriore forte fattore scatenante l’aumento patologico dei valori pressori è, ovviamente, l’abuso di diverse sostanze tipo il fumo di sigaretta, sia convenzionale sia elettronica, o l’utilizzo di sostanze ad uso “ricreativo” o l’abuso di alcool.
La rimozione dei fattori correggibili come la riduzione/eliminazione di bevande alcoliche, sale, sostanze ricreative non consentite e la riduzione del peso corporeo in prima battuta, possono essere sufficienti ad affrontare con successo il problema pressorio normalizzando i valori registrati a questo punto in maniera biquotidiana mattina e sera.
Se questo non riesce con il suddetto cambio di stile di vita, va instaurata una terapia farmacologica ad hoc mirata alla specifica tipologia di paziente che ho di fronte, con l’obiettivo di riportare i valori che superino i 130/80 mmHg entro i limiti di norma.
Sull’approccio diagnostico e terapeutico all’ipertensione arteriosa, vi invito a seguire il video dedicato sul mio canale YouTube